Ci sono diversi modi per arrivare al Santuario di San Romedio, in auto e a piedi da strade e sentieri diversi che partono da punti diversi. Perché? Semplice, perché a San Romedio bisogna assolutamente andare!
Ci sono diversi modi per arrivare al Santuario di San Romedio, in auto e a piedi da strade e sentieri diversi che partono da punti diversi. Perché? Semplice, perché a San Romedio bisogna assolutamente andare!
Sicuramente il modo più bello, facile e divertente anche per i bambini per arrivare all’Eremo di San Romedio, è percorrere il cosiddetto Lez di San Romedio, un suggestivo itinerario scavato nella roccia che ricalca un antico canale irriguo ottocentesco.
Si tratta di un percorso molto facile, accessibile a chiunque… Gli unici a faticare un po’ saranno quelli troppo alti ai quali consigliamo di abbassare prontamente la testa in alcuni tratti del percorso.
Tramite questo bellissimo percorso, in poco più di 40 minuti, si raggiunge il Santuario di San Romedio. Magari vista la mistica accezione del luogo, parti pensando che si tratti di un luogo noioso o strettamente dedicato alle persone religiose. Certo non ti nascondiamo sia un luogo di culto, dove molti fedeli credenti si recano ogni anno a chiedere la Grazia a San Romedio o semplicemente per ringraziarlo della Grazia ricevuta, ma il Santuario di San Romedio è un luogo davvero ricco di sorprese…
La sua architettura è davvero molto particolare e questo lo si deve al fatto che l’edificio dell’intero eremo è stato costruito a distanza di tempo, in epoche diverse.
È nato come chiesa sulla tomba di San Romedio, l’eremita vissuto su questa rupe verso al fine del X secolo. Successivamente, verso la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, il santuario si distende con la costruzione della Cappella di S. Giorgio e delle due chiese: Chiesa di S. Michele e Chiesa di S. Romedio. Il campanile è dello stesso periodo, sempre in stile gotico-clesiano.
Le chiese vennero abbracciate con la costruzione dell’appartamento dei “conti” e del ballatoio nel 1725, della sacrestia e della biblioteca in alto; la seconda parte della scalinata viene coperta e poi animata con le edicole dei misteri della passione di Cristo; sopra la cappella di S. Giorgio si innalzano due stanze di abitazione; infine viene eretto l’arco di ingresso al luogo sacro nel 1770.
Nel secolo XX si sono aggiunti: la Cappella dell’Addolorata e, all’esterno, il parcheggio con l’edicola di San Romedio ultimando la costruzione definitivamente nel 1907.
Con una splendida leggenda rispondiamo subito a tutte le tue domande…
Il Santuario di San Romedio è famoso anche grazie all’orso che vive in semilibertà presso il santuario, una vera e propria mascotte di tutti i bambini, e non solo…
La sua presenza in questo luogo di culto è legata alla leggenda secondo cui Romedio, ormai vecchio si sarebbe incamminato dal suo luogo di eremitaggio verso la città deciso ad incontrare il Vescovo di Trento Vigilio, quando lungo il percorso il suo cavallo sarebbe stato sbranato da un orso. Romedio tuttavia non si diede per vinto e avvicinatosi all’orso, sarebbe miracolosamente riuscito a renderlo mansueto e a cavalcarlo fino a Trento. L’orso così divenne il suo unico compagno fino alla morte.
Dal 1958, in onore di questa leggenda, il senatore conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, membro d’onore del comitato di fondazione del WWF in Italia, comprò Charlie, un orso destinato a morire perché la sua pelle fosse venduta, e lo donò al santuario di San Romedio. Da allora l’area faunistica del santuario di San Romedio ha sempre dato asilo ad esemplari di orso altrimenti destinati ad una sorte più triste.
Oggi al santuario di San Romedio è ospitato “Bruno”: un bellissimo esemplare di orso dei Carpazi.
È la tradizionale festa patronale presso il Santuario di San Romedio, con le Sante Messe alle ore 9.00, 11.00, 16.00. In occasione di questa festa viene preparato il tradizionale “piatto del pellegrino” a base di trippa.
Consiste in una passeggiata partendo dalla Basilica Ss. Martiri di Sanzeno fino all’Eremo di San Romedio, facendo brevi soste con spunti di riflessione lungo il percorso. Al tuo arrivo troverai il Santuario illuminato con centinaia di lumini, avvolto in un’atmosfera unica e mistica…
Un altro momento magico che cono un po’ di fortuna si può vivere ogni giorno a San Romedio, è quello in cui Fausto, il custode di Bruno, l’orso di San Romedio, viene a dargli da mangiare. Quando dico dargli da mangiare, intendo proprio pezzo per pezzo, dalla mano di Fausto alla bocca di Bruno. Eh sì, sembra incredibile, ma il rapporto di fiducia che si è creato tra questo straordinario animale e il suo fidato amico bipede, è davvero qualcosa che ha dell’incredibile.
Ogni giorno Fausto va a trovare Bruno, fa le pulizie della sua tana e gli porta da mangiare. Bruno sa che Fausto sta arrivando, riconosce il rumore della sua auto, i suoi passi mentre si avvicina al recinto e percepisce il suo odore, tant’è che esce dalla sua tana e lo aspetta al cancello.
A soli 10 km dalla casa vacanza di Orizzonti d’Anaunia si trova il Santuario di San Romedio, raggiungibile comodamente con l’auto.
Il parcheggio del Santuario si trova a cinque minuti a piedi dall’eremo, raggiungibile mediante una scalinata. È comunque consigliabile, per la bellezza dell’itinerario, posteggiare l’auto nei pressi del Museo Retico e raggiungere il Santuario di San Romedio a piedi attraverso il sentiero panoramico che parte da lì e che in circa 45 minuti ti porta a destinazione.
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